giovedì 24 marzo 2011

Shirley Jackson - La lotteria

Qualche settimana fa navigavo su ibs, alla ricerca di ispirazione per libri da acquistare. Così mi è capitato di scoprire un'autrice americana di cui non avevo mai sentito parlare: Shirley Jackson, definita maestra del terrore e considerata un modello imprescindibile da Stephen King.
Ho appuntato il nome e ho continuato le mie ricerche su internet, imbattendomi sul sito Adelphiana. Qui ho trovato in versione pdf il suo racconto più famoso, "La Lotteria", che è stato pubblicato nella collana Piccola biblioteca Adelphi, in un volumetto di un'ottantina di pagine, insieme ad altri tre racconti dell'autrice.

"La lotteria" è stato pubblicato sul New Yorker nel 1948, scatenando un'ondata di lettere polemiche e scandalizzate alla redazione del giornale. Oggi dubito che avrebbe fatto lo stesso effetto. Siamo ormai abituati a tutto e la realtà supera spesso la fantasia. C'è da dire che resta addosso qualcosa di inquietante dopo la lettura di questo racconto. Probabilmente perché ci si interroga sul significato dell'atto atroce che viene svelato solo nel finale. Si cercano simbologie, indizi nel testo che possano farlo interpretare come un'allegoria. Non resta che affidarsi alle parole dell'autrice, apparse un mese dopo la pubblicazione del racconto sul San francisco Chronicle, in risposta ai lettori:

"Explaining just what I had hoped the story to say is very difficult. I suppose, I hoped, by setting a particularly brutal ancient rite in the present and in my own village to shock the story's readers with a graphic dramatization of the pointless violence and general inhumanity in their own lives."

Volontà di scioccare, facendo emergere l'orrore dalla quotidianità, quindi. Direi che la Jackson c'è riuscita magistralmente.
L'incipit è straniante per un lettore che si aspetta un classico racconto del terrore, popolato da esseri spaventosi e permeato da un'ambientazione cupa. Ci ritroviamo, infatti, in un piccolo centro rurale della provincia americana, è un assolato 27 Giugno e i bambini giocano insieme perché le scuole sono chiuse. La piazza del paese si anima in occasione della lotteria annuale, non una sola persona è rimasta a casa. Sembra tutto normale, un evento di paese come tanti altri, raccontato con uno stile asciutto e realistico. Proseguendo nella lettura si scopre che le cose non stanno proprio così, c'è qualcosa che non va e si nota anche dal nervosismo degli astanti. Nelle pagine finali, dopo tanta suspance, ecco finalmente la "svolta che porta dritto in un vicolo buio", per dirla con Stephen King.


2 commenti:

Francesco ha detto...

Appena finito di leggere... si ti lascia qualcosa di inquietante, ma devo dire che la Jackson è una brava scrittrice. Trasmette, al lettore, le sensazioni che provano i protagonisti.. e "La Lotteria" mi ha proprio lasciato di stucco, nonchè in un momento di riflessione sulla violenza dell'uomo.

proseguirò nel leggere il secondo racconto "Lo sposo"

Ipazia ha detto...

Sembrano molto interessanti anche i romanzi. Un'autrice tutta da (ri)scoprire!

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